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Percorsi Naturalistici

In questo angolo di territorio montano, nel comprensorio sud-ovest del Parco Regionale dei Nebrodi, la natura offre spettacolo. Boschi e pascoli si alternano a costoloni rocciosi e improvvisi rivoli d’acqua, formando una scenografia naturalistica di forte impatto emotivo. L’incorruttibilità della natura da spazio ai sensi per godere la dolce serenità che ivi si può respirare. Una dolce calma, quanto mai rara, invita quasi a un ritorno alle origini primordiali dell’uomo immerso nella natura.

Molteplici le aree in cui godere di queste meraviglie terrestri: le riserve naturale orientate “Campanito-Sambughetti” e Sugherita” ricche di vegetazione mediterranea e fauna a confine con il territorio di Nicosia e Mistretta; il Lago Ancipa, invaso artificiale tra il territorio di Cerami e Troina; le “rocche di Cunnuliu”, scenografico ambiente di gole e cascatelle nel medesimo territorio dell’Ancipa, e il Demanio Gugliatore, con area attrezzata e un piccolo laghetto, in prossimità della S.S. 120 nel tratto Cerami-Troina.

Lo stesso centro abitato, per chi non volesse allontanarsi molto fra le varie propaggini del territorio ceramese, si trova già immerso e incorniciato in una elegante selva di querce e macchia mediterranea montana e offre un punto di serena accoglienza nel Parco Urbano “Zuccaleo”, capace di ospitare gli amanti della natura nella maniera più semplice, accompagnandoli in un percorso interno verso un luogo detto le “Tre Casine”, antico edificio nascosto tra gli alberi, tra cisterne e frantoi scavati nelle rocce, sino a giungere al Monte Mersi ove ammirare la sottostante vallata sul fiume Cerami. All’interno del paese l’elegante Villa Comunale “Michele Schillaci”, anticamente detta parco delle rimembranze, favella di colori per le molteplici varietà di fiori variopinti che si intrecciano a giochi d’acqua. Scendendo a valle del paese ci si può recare al Bevaio Lavina “i schicciri”, un’antica fonte naturale d’acqua presso la quale anticamente le donne del paese si recavano a lavare i panni e a riempire gli orci per l’acqua potabile.